Cronaca

VALLO DELLA LUCANIA – Tosap, centinaia di notifiche ai cittadini.

Negli ultimi giorni polemiche e malcontento caratterizzano la cittadina di Vallo della Lucania, dove centinaia di cittadini hanno ricevuto, per mezzo raccomandata, avvisi di accertamento TOSAP (Tassa per l’Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche) per il pagamento di suolo comunale e, nello specifico, per gli accessi carrabili.

Di fatto, ai vallesi è stato richiesto, in maniera perentoria e anche piuttosto schietta, salvo la possibilità di ricorso alla Commissione Tributaria, il versamento della somma dovuta al Comune entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso.

“Il mancato pagamento della Tassa e accessori nei termini assegnati comporterà l’attivazione della procedura esecutiva a mezzo di ingiunzione fiscale, giusto R.D. 14/04/1919 n. 639 con aggravio di spese di esazione giudiziaria e degli ulteriori interessi legali che andranno a maturare”, così si legge nelle raccomandate pervenute ai cittadini.

Parole che, a detta dell’ingegnere Ugo Lenza, autore di una lettera indirizzata al sindaco di Vallo della Lucania, Antonio Aloia, “sembrano un editto del ventennio, sebbene manchi la gogna o la fucilazione”.

“La lettera è un invito al sindaco a promuovere un incontro con i cittadini e a discutere sul perché di questa tassa, sostiene Lenza. Nell’anno 2000 fu deliberata una tassa sui passi carrabili e sull’occupazione del suolo pubblico, con relativo regolamento sul comportamento dei cittadini. Dal 2000 a oggi questa tassa non è mai stata applicata, ragion per cui non si riesce a comprendere perché all’improvviso ai cittadini vengono notificati questi avvisi di accertamento per occupazione di suolo pubblico.”

“Perché – continua Lenza – se il sindaco era a conoscenza di questa cosa non ha avvisato i cittadini come spesso fa con le tv locali?

In un periodo di crisi profonda, in cui non si vede una via d’uscita e dove la gente non riesce ad arrivare neppure alla fine del mese, come si fa a pagare 900-1000 euro di TOSAP?”

“Il cittadino – conclude Lenza – dovrebbe essere trattato meglio e l’amministrazione comunale non dovrebbe ricorrere ai cittadini solo nei periodi in cui servono, ovvero durante le elezioni comunali.”

In media, ad ogni cittadino, sono arrivate sei raccomandate, ma c’è anche chi ne ha ricevute dodici, essendo stato preso in considerazione il periodo compreso fra il 2009 (l’ultimo anno utile per l’accertamento prima che la riscossione possa cadere in prescrizione) e il 2014.

Tali avvisi di pagamento, peraltro, sono aggravati da varie sanzioni, omesso pagamento e interessi, tutte cose che hanno fatto “lievitare” le somme dovute.

Sorge poi un’altra questione: in che modo il Comune provvederà a recuperare i 20.000 euro spesi per inviare ben 4.000 raccomandate ai cittadini di Vallo?

Per la comunità vallese risulta assai difficile pareggiare i conti con la S.o.G.E.T S.p.A., la società incaricata dallo stesso Comune per la riscossione delle imposte, considerando il periodo di crisi nera in cui versano numerose famiglie.

“Non mi sembra sia stato opportuno far pervenire questi avvisi di pagamento in un periodo di crisi come quello che stiamo passando, considerando che i cittadini devono far fronte al pagamento di altre tasse imminenti, come la Tari, scaduta lo scorso 16 novembre, e la Tasi, che scadrà il prossimo 16 dicembre” sostiene l’ex assessore al Bilancio e al Commercio di Vallo della Lucania, Pietro Miraldi.

“Ho invitato l’amministrazione a rivedere per bene le varie cartelle, in quanto la maggior parte delle quali sono interamente sbagliate. I cittadini, dunque – continua Miraldi – possono chiedere o un riconteggio dei mq o l’annullamento in quanto qualche anno contestato è andato in prescrizione, oppure in quanto il 2014 non si è ancora concluso e i cittadini potranno ravvedersi in tempo”,.

I vallesi lamentano soprattutto il fatto che non sono stati avvisati in tempo per evitare le sanzioni, attraverso i vari mezzi d’informazione, come la TV locale, che secondo alcuni viene utilizzata troppo spesso per le inaugurazioni di piazze e monumenti e un po’ meno per informare.

“I cittadini possono fare un’istanza di autotutela e consegnarla al Comune tramite la S.o.G.E.T S.p.A. oppure chiedere la misurazione. L’importante è rispettare il termine del 60esimo giorno, oltre il quale non potrà più essere effettuato il ricorso tributario”, ha spiegato Miraldi.

“È sbagliato – conclude Miraldi – che siano arrivati 6 anni, laddove, invece, sarebbe dovuto arrivare solo l’ultimo anno utile per l’accertamento prima della prescrizione (2009). È stato ingiusto da parte dell’amministrazione additare i cittadini, considerando che a Vallo non si è mai preso nella giusta considerazione l’obbligo di pagamento per il passo carrabile”.

Questa dunque potrebbe essere intesa come un’abile mossa, messa in atto dall’Amministrazione Comunale, per rimpinguare le tasche del Comune, togliendo soldi ai cittadini vallesi, già gravati da altre tasse.

Emerenziana Sinagra

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