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Sanità, Sen. Castiello (M5S): «De Luca commissario? Incompatibile!»

«Il governatore è sia controllore che controllato»

«De Luca in questo momento è sia controllore che controllato, mettendo in atto un’incompatibilità». Sono parole di Francesco Castiello, senatore di Vallo della Lucania del Movimento 5 Stelle, che nei prossimi giorni presenterà un’interrogazione parlamentare in cui chiederà lumi su un’eventuale incompatibilità di Vincenzo De Luca nella sua figura di governatore della Campania e di commissario alla sanità.

«Così facendo De Luca si controlla da solo e, nel caso, a volte può esimersi dal controllare e fare ciò che vuole. È sotto gli occhi di tutti la situazione degli ospedali in Campania – spiega – e quindi l’operato di De Luca è da bocciare. In Campania la sanità è catastrofica e chi dovrebbe controllare è la persona che ha causato tale stato delle cose andando contro il principio di imparzialità sancito dalla legge». Poco più di un mese fa, però, fu lo stesso De Luca a comunicare al Governo centrale la fine del commissariamento ma da allora nulla è cambiato a maggior ragione se si considera che l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, nel Decreto Genova, ha inserito una norma riguardante proprio la non compatibilità dei due ruoli assunti da De Luca.

«È una norma che deve essere applicata al più presto – continua il senatore pentastellato – ormai non c’è più tempo perché la sanità campana è finita in una parabola discendente che la porterà in profondo baratro dal quale difficilmente potrà uscire». Castiello poi propone di procrastinare il commissariamento «ovviamente nella persona di un soggetto terzo, imparziale e magari un tecnico, conoscitore della materia».

Il Governatore, subissato negli ultimi giorni da critiche simili, non rimane a guardare e risponde ai suoi detrattori: «non mi interessa essere sollevato dal ruolo di commissario – dice De Luca – perché di tale figura non c’è e non ci sarà più bisogno. Con tanto impegno la sanità campana è uscita dalla crisi ed ora la priorità è lavorare affinché vi rimanga». Al momento rimane dunque questa fase di stallo, in attesa di decisioni da parte del Governo centrale che dovrebbero arrivare entro il prossimo mese.

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