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Il segretario generale Pietro Antonacchio: “ E’ solo una questione di soldi e la colpa non è del governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Ha ereditato una situazione difficile, ma le aspettative di cambiamento non vanno disattese dopo la nomina dei nuovi manager delle Asl e delle aziende ospedaliere”.

Tetti di spesa per macroarea dell’assistenza riabilitativa, il 2017 è come il 2016 per la Cisl Funzione Pubblica di Salerno. “È solo una questione di soldi, tutto il resto è conversione – ha detto Pietro Antonacchio, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica provinciale – e purtroppo la colpa non è del governatore della Campania, Vincenzo De Luca ma di coloro che da oltre un decennio pontificano su rette e tetti di spesa incuranti dei concreti bisogni delle comunità di riferimento”.

Per Antonacchio, infatti, il dominio relativo alla salute è centrale nella valutazione della qualità della vita. Questo perché la salute incide su tutte le dimensioni del benessere e in ogni epoche della vita, modificando i bisogni, le condizioni, i comportamenti, le relazioni sociali, le opportunità, le prospettive dei singoli e, spesso, delle loro famiglie. La qualità dei servizi ha ricadute importanti nelle fasi estreme della vita, infanzia e vecchiaia, ma anche nei cittadini con malattie croniche e nelle persone con disabilità.

“Il nostro Governatore dallo scorso luglio è stato nominato anche Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario della Regione e questo ha ulteriormente fatto lievitare le aspettative dei cittadini campani”, ha spiegato il segretario generale del sindacato di categoria della Cisl Salerno. “L’incarico governativo rafforza il mandato elettorale consentendo al presidente della Regione di poter agire su tutti i determinanti della salute compresa quindi la sanità. Non è pensabile che un uomo, pur capace e motivato, possa affrontare da solo la riorganizzazione di un servizio sanitario regionale che presenta criticità antiche e che annualmente assorbe risorse per oltre 10 miliardi di euro. È chiaro che si tratta di una sfida che richiede impegnativi processi di riorganizzazione che richiedono il contributo e il governo di una classe dirigenziale motivata e qualificata”.

In questo senso, secondo Antonacchio va letta la nomina dei direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere nonché la creazione del nucleo tecnico di supporto alla struttura commissariale.

“Le aspettative non vanno disattese. Si aspettano risposte e risultati concreti che, sebbene non possano essere miracolistici per una questione temporale, dimostrino che si sta cambiando rotta e si sta costruendo una sanità attenta ai bisogni dei cittadini, capace di dialogare con il sociale e soprattutto equa e accessibile soprattutto ai cittadini più fragili”, ha concluso Antonacchio. “Dia  il governatore chiare indicazioni ai manager delle Asl affinché lo aiutino a declinare nel concreto i veri bisogni delle comunità di riferimento e  a non essere acritici esecutori  materiali di indicazioni e di disposizioni elaborate nei palazzi di Santa Lucia da dirigenti scarsamente motivati a fare una realistica mappatura dell’esigenze della gente, atteggiamento tanto grave quanto più coinvolgente fragili e indifesi”.

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